di Homo Faber
Avreste immaginato che un’edicola potesse diventare, oltre che fonte di utili letture, anche un importante veicolo di solidarietà?
Se ne parlate con Alessandro Leghissa dell’omonima rivendita di giornali (incrocio fra via Don Bosco e viale XX Settembre, a Gorizia, 200 metri dopo il ponte di Piuma, in riva sinistra Isonzo), scoprirete un “centro sociale” di rara vivacità e diversificati interessi in cui il titolare, animo buono e generoso, unisce mondi nuovi, non conflittuali ma complementari.
Alessandro probabilmente non dorme mai o nel sonno pensa a quanto di buono potrebbe ancora fare per gli altri. Tanto che il tempo libero (oltre all’amore per i grandi viaggi nella Mitteleuropea ) lo dedica al “Sociale” in un mondo che sfugge ai più e che, pertanto, merita di essere portato ad esempio.
L’edicolante (assieme alla sua dolce metà Cristina, che nasce Suligoj), è l’anima goriziana del Progetto “Tappo di vino”, che lo ha visto impegnato nel 2017 nella raccolta di oltre 200 mila tappi (1.350 chili, pari a 9 metri cubi!).
Se pensiamo ad un controvalore di 70 centesimi al chilo, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza (“Via di Natale”, Dynamo Camp”) ed al fatto che ogni anno, nel mondo, ben 70 mila tonnellate di sughero finiscono nella spazzatura, mentre potrebbero utilmente essere riutilizzate in bioedilizia, meccanica aerospaziale, architettura, abbigliamento e molto altro ancora, ecco perché a persone come Alessandro e Cristina fare un piccolo monumento sarebbe, mutuando un termine attualmente imperversante per mondi e finalità meno nobili, un “atto dovuto”.
Così, oltre a essere un bravo rivenditore di giornali e riviste, Alessandro Leghissa è anche un prezioso alfiere della solidarietà.
Pur sempre, però, il suo lavoro principale, e che lo appassiona, resta quello dell’edicola, dove regna ancora la carta stampata.
Nessuno vieta, infatti, il “virtuale” in alternativa al cartaceo ed all’accanito lettore di passare le notti davanti al monitor del Pc o del cellulare per sfogliare un libro, salvo dimenticarsi poi di cosa si trattasse. Ognuno si diverte come preferisce .
Le statistiche confermano il trend delle nuove generazioni a delegare all’informatica i sentimenti, poiché il tempo è galantuomo e bisogna andare di fretta.
Magari poi ritrovarsi senza parole al pub di turno con la propria dolce metà ed, in assenza di argomenti, passare la serata a scrivere sms diversamente discreti a vecchi o alternativi cuori infranti o, come più spesso accade, ad altri in elenco per incauta digitazione.
Poi ci sono gli altri, quelli che amano il libro e la rivista e la fanno propria, evidenziando, accartocciando le pagine non fidandosi del segnalibro, oppure acquistandone copia per farne un sempre apprezzato pensiero natalizio dedicato.
Da Leghissa le locandine di quotidiani e riviste di settore, fresche di stampa, accolgono il lettore sin dal primo mattino ed allertano i vignaioli del Collio: da San Mauro ad Oslavia e San Floriano, oltre ai poliglotti produttori della Brda in odore di Unesco.
Tutti molto interessati a leggersi con calma quanto è stato scritto sull’agricoltore confinante (potenziale concorrente…), del ristorante che si è meritato qualche stella grazie anche ai suoi vini, di eventi che direttamente o meno possano riguardarlo per aiutarlo a crescere.
Tutte cose che il titolare ha letto in anteprima per partecipare attivamente alle conversazioni che di norma si accendono su argomenti che la rivista ospita, d’interesse triveneto e di più.
Per chi volesse aiutare il nostro bravo edicolante nella sua meritoria ed esemplare opera può scrivergli, anche per chiedergli eventuali delucidazioni, a questo indirizzo mail: alessandroleghissa@yahoo.it
In copertina, Alessandro Leghissa con un contenitore dei suoi preziosi tappi.